mercoledì 17 novembre 2010

Biblioteca, sala degli specchi

Egr. Sig. Sindaco
Preso atto che ad oggi a Lonato non esiste una sala Civica per riunioni di associazioni e/o forze politiche, con l’eccezione del Centro Aurora con i limiti di capienza disponibilità e fruibilitànoti e che tali spazi sono motore e catalizzatori di cultura e partecipazione, oltre che sintomo di unademocrazia liberale,
voglia il Sig. Sindaco illustrare al Consiglio Comunale
se l’Amministrazione Comunale ha intenzione di adeguare, e se sì quando, il regolamento della Biblioteca, al fine di permettere l’utilizzo ad associazioni, gruppi di opinione e partiti politici l’utilizzo della Sala degli Specchi.

giovedì 11 novembre 2010

Lampioni del Parco Lonato 2

Egr. Sig. Sindaco
Preso atto che in campagna elettorale vennero inaugurati nuovi lampioni presso il Parco di Lonato2 e che gli stessi non sono mai entrati in funzione, la lista “ViviAmo Lonato” facendo seguito a quanto richiesto sotto varie forme da parecchi cittadini, chiede
  1. al Sig. Sindaco di illustrare al Consiglio Comunale nell’ordine:
  2. le ragioni del mancato avvio degli stessi;
  3. se l’impianto risulta a norma di legge;
    se sono previsti ulteriori interventi per la messa in opera e se sì, se gli eventuali oneri per il completamento siano a carico del Comune o della Società appaltatrice.

martedì 2 novembre 2010

Fiera di Sant'Antonio Abate

La Fiera di Lonato, o Fiera di S.Antonio, rappresenta ormai un’ importante caratterizzazione e promozione del territorio lonatese. Con le sue 53 edizioni, considerando quella in preparazione per il 2011, può essere certamente definita elemento di importante tradizione storica.
Tuttavia la Fiera di S.Antonio da sempre si trova in una situazione di equilibrio instabile; da un lato un evento sostenuto dalla nutrita partecipazione del pubblico, ma particolarmente oneroso per i bilanci di assessorato, dall'altro il tentativo di ridefinizione, più volte abbozzato, che la adegui al contesto socio economico di Lonato. Un contesto molto cambiato rispetto a solo un decennio fa e tutt'ora in fase di trasformazione, come le scelte politico amministrative individuate dalla Amministrazione, nello strumento di programmazione urbanistica (PGT), ad esempio, dimostrano.
Le scarse e vaghe indicazioni sul futuro della Fiera di S.Antonio, contenute nelle Linee Programmatiche di Mandato, presentate dalla maggioranza al Consiglio Comunale, non offrono spunti di comprensione su cosa sarà ad esempio la prossima edizione della Fiera e su quali risorse potrà contare.
Voglia il Signor Sindaco
illustrare al Consiglio Comunale a quale proposta di fiera, per l'edizione 2011, sta lavorando l’Amministrazione Comunale, l'Assessore incaricato ed il Comitato Fiera, e su quali risorse economiche potrà contare.
I consiglieri di “Viviamo Lonato” chiedono inoltre di illustrare al Consiglio Comunale gli elementi di bilancio consuntivo della scorsa edizione 2010.

Palazzetto dello Sport

Egr. Sig. Sindaco
Preso atto che i lavori di completamento del Palazzetto dello Sport non sono ancora ultimati e che il contratto sottoscritto in data 1/4/2009 dal Comune di Lonato del Garda e la società Vezzola S.p.A prevedeva la data di ultimazione non oltre il 21/12/2009.
Preso atto che dall’ultimo Stato Avanzamento Lavori, il N° 4 del 31/08/2010, la
percentuale saldata economicamente si aggira intorno al 60%.
Considerato che nel contratto stipulato esiste una penale dell’ 1 per mille per ogni giorno di ritardo imputabile all’appaltatore.
Visto che alla data odierna non si dispone ancora di una data di ultimazione lavori.
Preso atto inoltre che nel corso del mese di ottobre alcune pattuglie dell’Arma dei Carabinieri hanno visitato il cantiere
Voglia il Sig. Sindaco illustrare al Consiglio Comunale nell’ordine:
  1. le ragioni del grave ritardo nell’esecuzione dei lavori e se lo stesso sia riconducibile a inadempienze dell’appaltatore, ovvero vi siano vizi o inadempienze di qualche natura imputabili alla stazione appaltante, cioè il Comune di Lonato del Garda, ovvero ad entrambe;
  2. la data prevista di conclusione dei lavori;
  3. se l’importo concordato in sede di appalto, € 2.659.029,27 sia ancora quello effettivo, ovvero siano previsti ulteriori aggravi per le casse comunali e, se note, a quanto ammontano;
  4. se siano in corso richieste di penali contro la società Vezzola S.p.A. a causa degli enormi ritardi;
  5. la ragione dell’intervento dell’arma dei Carabinieri.

Federal Mogul di Desenzano

Premesso che
il 6 ottobre scorso, presso la Prefettura di Brescia, il Ministero dello Sviluppo Economico, rappresentato dal Sottosegretario On. Stefano Saglia, ha incontrato insieme al Prefetto di Brescia Livia Narcisa Brassesco Pace, i rappresentanti internazionali di Federal Mogul (Jean Brunol: senior vicepresidente e Ottavio Sessa: Amministratore Delegato di Federal Mogul Italia) ed il Direttore AIB: Piero Costa.
Valutato
che dall'incontro il Sottosegretario ha dovuto prendere atto in modo conclusivo che, malgrado l'interesse di un importante gruppo industriale italiano, non esistono ipotesi di subentro totali o parziali nelle attività della fabbrica Federal Mogul di Desenzano dovute all’indisponibilità della proprietà di cedere l'azienda (composta di edifici impianti e capacità produttiva) e soprattutto che non esiste alcuna ipotesi di reindustrializzazione della fabbrica.
Rilevato
che la fabbrica di Desenzano del Garda, malgrado i continui passaggi di proprietà, ha sempre rappresentato un’importante presenza industriale sul territorio del basso Garda, oltre che un bacino occupazionale per numerose famiglie di concittadini lonatesi.
Preso atto
che dell’importante attività industriale storica, per quanto marginale in un territorio le cui vocazioni economiche spingono gli amministratori locali a favorire investimenti di carattere turistico-commerciale-recettivo, rimane oggi solo un vigoroso e duraturo presidio che, con il sostegno della FIOM, dal dicembre 2009 testimonia la volontà di reindustrializzazione dell'area e la ripresa di una produzione che, è stato ampiamente dimostrato, non essere in crisi viste le recenti acquisizioni da parte della Federal Mogul di produzioni simili in altri stati europei.
Considerato
inoltre che con la decisione di chiusura definitiva ed irrinunciabile delle attività industriali da parte della proprietà tornerà disponibile sul mercato immobiliare del territorio desenzanese un'enorme area dimensionabile in 30.000 mq di superficie di cui 16.000 mq coperti estremamente appetibile per la speculazione edilizia che, soprattutto nel contesto territoriale del Basso Garda, non ha mai conosciuto alcuna crisi di tipo immobiliare.
Preso atto
che la chiusura dell’attività industriale apre le porte ai più svariati strumenti urbanistici di riconversione/riutilizzo/speculazione sull'area: siano essi Piani Integrati di Intervento o Ambiti di Trasformazione di PGT. L'elevato valore immobiliare delle aree inducono inoltre a ritenere forvianti e poco credibili le ipotesi di mantenimento dell'area con destinazione industriale produttiva.
Il gruppo consiliare “ViviAmo Lonato” chiede all’Amministrazione Comunale
di intraprendere le seguenti iniziative in concerto con l’Amministrazione Comunale di Desenzano del
Garda:
  • intercedere presso il Prefetto affinché il prelievo degli impianti non avvenga con l’intervento della Forza Pubblica;
  • richiedere alla Multinazionale di sostenere in maniera credibile progetti direindustrializzazione che garantiscano la continuità produttiva del sito;
  • sostenere l'integrazione al reddito delle famiglie di lavoratori estromessi dal posto di lavoro promuovendo l’istituzione di un fondo comunale a sostegno dell'occupazione denominato "ECO", Economia Comunale per l'Occupazione, che intervenga alla fine del periodo garantito dalle misure statali di ammortizzazione sociale (Cassa Integrazione Guadagni e Mobilità), finanziato con i proventi derivanti dall’Urbanizzazione Contrattata ai sensi della L.R. Lombarda n°12 del 2005;
  • favorire, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale di Desenzano del Garda, il ricollocamento dei lavoratori espulsi dal processo produttivo e all’individuazione di percorsi di riqualificazione professionale e reinserimento nel mercato del lavoro sia durante, che alla fine dei percorsi di Cassa Integrazione e Mobilità lavorativa.

martedì 7 settembre 2010

Commissioni Consiliari – Rappresentanti di quartiere

I componenti del gruppo Consiliare “Viviamo Lonato
chiedono al Signor Sindaco
con quale meccanismi intende sostanziare l’elemento di partecipazione alla vita pubblica.
Voglia anche illustrare il perché dopo sei mesi dall’insediamento della nuova Amministrazione non sono state costituite le apposite commissioni consiliari previste dall’art. 17 dello Statuto Comunale.
Voglia altresì illustrare i tempi nei quali intende nominare le rappresentanze di quartiere.

Consiglio di Amministrazione Fondazione “Madonna del Corlo”

I componenti del gruppo Consiliare “Viviamo Lonato”, preso atto che il Consiglio di
Amministrazione della Fondazione “Madonna del Corlo” è ormai decaduto e che il suo presidente ricopre attualmente la carica di assessore
chiedono al Signor Sindaco
di illustrare al Consiglio Comunale le motivazioni che impediscono la nuova nomina del Consiglio di Amministrazione della Fondazione in oggetto.

martedì 17 agosto 2010

Diritto allo studio

Preso atto che
la Regione Lombardia destina in via esclusiva l’80% dei suoi fondi per il diritto allo studio ai soli studenti della scuola privata nonostante le scuole pubbliche, frequentate dal 91% degli studenti, stiano subendo il più vasto taglio alle risorse della storia repubblicana.
Che per la “Dote per la libertà di scelta”, strumento concreto con il quale viene eluso il divieto di finanziamento pubblico diretto della scuola privata enunciato dall’articolo 33 della Costituzione, (“Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato) sono stati annunciati 22 milioni di euro per il 2010-2012.
Considerato che
per accedere alla “Dote per la libertà di scelta”, destinata esclusivamente agli studenti delle private, non occorre esibire il parametro Isee, bensì l’Indicatore Reddituale autocertificato che presenta due caratteristiche che lo differenziano sostanzialmente da quello Isee:
  1. considera soltanto la composizione e il reddito del nucleo familiare, ma non il patrimonio immobiliare, né quello mobiliare.
  2. i limiti di reddito sono immensamente più generosi, cioè per accedere al buono scuola l’indicatore reddituale non deve superare 46.597 euro. Il che significa appunto, traducendo il parametro in reddito reale, che puoi accedere al buono anche con un reddito annuo dichiarato di oltre 100.000 euro.
Visto che
le famiglie degli studenti della scuola pubblica che intendono richiedere alla Regione l’erogazione di un sostegno per il diritto allo studio, cioè la “dote sostegno al reddito” o la “dote merito” devono invece esibire l’Isee: nel primo caso il parametro Isee deve essere inferiore a 15.458 euro e nel secondo inferiore a 20.000 euro.
Considerato che
la Dote scuola, destinata agli studenti che frequentano i percorsi educativi per l’assolvimento del diritto-dovere all’istruzione e formazione dai 6 ai 18 anni, è così stabilita dalla Regione Lombardia:
Scuole statali
  • € 120 per la scuola primaria
  • € 220 per la scuola secondaria di I grado
  • € 320 per la scuola secondaria di II grado
Scuole private
  • 50% della spesa dichiarata, fino ad un massimo di € 1.050 (Indicatore Reddituale non superiore ad € 8.348)
  • 25% della spesa dichiarata, fino ad un massimo di € 1.050 (Indicatore Reddituale non superiore ad € 46.597)
Per studenti delle scuole paritarie appartenenti a famiglie con ISEE inferiore o uguale a 15.458 euro, viene riconosciuta un’integrazione:
  • 500 euro per lo studente della scuola primaria
  • 700 euro per la scuola secondaria di I grado
  • 1.000 euro per la scuola secondaria di II grado.
  • Contributo per disabilità (non previsto per la scuola statale) - Per gli studenti portatori di handicap certificato dall’ASL, è previsto un contributo aggiuntivo di3.000 euro per le spese riguardanti l’insegnante di sostegno. Non sono richiesti ISEE o Indicatore reddituale.
Preso atto che
Oltre ai 4.085.182,28 di euro elargiti alle scuole private bresciane nel 2008-2009 (ultimo dato disponibile) dalla Regione Lombardia vi sono inoltre fondi provenienti dal bilancio regionale non ancora compresi nella Dote Scuola, perché erogati ai Comuni e non alle famiglie.
Rilevato che
Nell’anno scolastico 2009-2010 l’Amministrazione ha contribuito al Diritto allo Studio con la somma di:
  • € 127.000 per la scuola pubblica: n° alunni (infanzia-primaria.secondaria I grado) 1470 (€ 86 per alunno)
  • € 59.000 per le scuole dell’infanzia autonome “Paola di Rosa” e “Tisi Bresciani”: n° alunni 146 residenti a Lonato (€ 404 per alunno) (Come viene esplicitato nel Piano per il diritto allo studio del Comune di Lonato, in base alla L.R. 81/80 Art. 5 il contributo viene dato per “incentivare la frequenza prima dell’età dell’obbligo e riconoscendo il servizio svolto in questo senso dalle locali scuole dell’infanzia autonome”)
  • € 10.329 per contributo trasporto studenti IPA
Preso atto che
la quota di iscrizione alla Scuola Secondaria di II grado è più che raddoppiata rispetto all’anno precedente e molte famiglie, colpite dalla crisi economica, si trovano in grande difficoltà a sostenere le spese scolastiche.
Che le scuole superiori pubbliche hanno visto decurtare in modo drastico il budget a loro destinato non potendo così in molti casi addossarsi neppure le spese delle fotocopie necessarie per la didattica.

Ritenuto che
assicurare la possibilità di accedere all’istruzione è un presupposto per garantire una piena realizzazione del diritto all’istruzione sancito dalla Costituzione (art. 34) ed è la chiave dello sviluppo economico e del godimento di molti altri diritti umani.

Il gruppo consiliare “ViviAmo Lonato” impegna il Sindaco e la Giunta
a predisporre alcune importanti modifiche al Diritto allo Studio che sarà elargito nell’anno 2010-2011:
  1. Il contributo agli istituti “Paola di Rosa” e “Tisi Bresciani” dovrà essere determinato annualmente in base al bilancio presentato dall’ente gestore della scuola, al contributo regionale elargito dalla Regione Lombardia alle famiglie e al numero dei bambini lonatesi che frequentano la scuola dell’infanzia Più corrispondente a quanto sancisce la nostra Costituzione sarebbe il contributo dato direttamente alle famiglie che ne facciano richiesta presentando la certificazione ISEE. (“Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato)
  2. Gli istituti autonomi dovranno rendere pubblico il quadro delle entrate e delle uscite in modo da rendere evidente il rapporto fra costi di gestione, contributi pubblici e tariffe a carico delle famiglie dandone comunicazione anche all’Amministrazione comunale entro il 30-09 di ogni esercizio finanziario specificando particolarmente l’utilizzo dei contributi del Comune di Lonato d/G nonché degli altri contributi pubblici erogati dalla Regione e dal Ministero della P.I.;
  3. Nella convenzione con le scuole autonome dovrà essere garantito da parte del gestore l’abbattimento delle barriere architettoniche e il sostegno didattico necessario perché anche la famiglia di un portatore di handicap possa effettuare il tanto decantato “diritto alla libertà di scelta”. (Nessun alunno diversamente abile è iscritto alle scuole dell’infanzia autonome). Dovrà altresì essere introdotto il punto “Indirizzi per il contenimento delle rette a carico delle famiglie”. Retta attuale: € 135 (€ 55 fisso - € 4 a pasto senza distinzione di fascia – una tantum per spese scolastiche) . Infanzia statale: da un minimo di € 11,4 ad un massimo di € 86;
  4. L’Amministrazione dovrà provvedere un rimborso spese per le famiglie in difficoltà economica che hanno figli che frequentano la scuola superiore pubblica per garantire che l’abbandono scolastico non scaturisca da problemi economici come prevede la normativa vigente. Nell’a.s. 2009-2010, come risulta dal piano per il Diritto allo Studio, non è stato elargito nessun bonus.
  5. Per il trasporto degli alunni della scuola superiore nell’attuale Piano per il diritto allo Studio è prevista una quota fissa di € 310,50 annue indipendentemente dal reddito della famiglia. Vista la dilagante crisi economica dovranno essere adottate le fasce Isee anche per i suddetti studenti. Si ricordi a tal fine che gli studenti della classe 1^ e 2^ della scuola superiore rientrano ancora nella fascia della scuola dell’obbligo scolastico (Decreto Ministeriale 22 Agosto 2007, n. 139 Art. 1 “L’istruzione obbligatoria è impartita per almeno 10 anni”).
Si prende atto che la convenzione con le scuole dell’infanzia autonome risale al triennio 2002-2005, confermata con delibere successive.

lunedì 12 luglio 2010

Tutela del principio dell’Acqua come bene pubblico

I sottoscritti consiglieri comunali del gruppo Viviamo Lonato preso atto, come comunicato dal Sindaco in sede di conferenza dei Capigruppo richiesta dalla presente lista, che sono in corso trattative con altri Comuni gardesani per trovare un linea condivisa per la tutela dell’acqua come Bene Pubblico e, come preannunciato sempre dal Sig. Sindaco che a breve verrà inserito nello Statuto del comune di Lonato del Garda il medesimo principio, in sintonia con le raccolta firme per i referendum abrogativi della c.d. “legge Ronchi”, 
CHIEDONO 
di sapere a che punto sono le trattative con gli altri Comuni e quando verranno inserite nello Statuto di Lonato del Garda tali norme.

Andamento del Piano di Governo del Territorio

Il Consiglio Comunale nella seduta del 9 febbraio 2010, con l’esame delle osservazioni presentate al Piano di Governo del Territorio, ha concluso l’iter di redazione dello strumento urbanistico e di programmazione territoriale.
Tuttavia, con l’approvazione del PGT non si è ancora perfezionata l’applicabilità dello strumento urbanistico in quanto per la sua definitiva approvazione vanno posti in essere alcuni elementi giuridico-istituzionali indispensabili:
  • revisione cartografica e delle norme contenute nei documenti di piano; Piano delle Regole, Piano dei Servizi ecc., che riportino le variazioni approvate dal Consiglio Comunale con l’esame delle osservazioni;
  • la valutazione di conformità effettuata dall’Ufficio Tecnico del Comune di Lonato tra la nuova cartografia e le nuove norme rispetto a quanto approvato nel Consiglio Comunale del 9 febbraio 2010;
  • infine, la pubblicazione sul Bollettino Regionale Regione Lombardia dello strumento approvato.
Voglia il Sindaco aggiornare il Consiglio Comunale sullo stato dell’arte nell’iter di definitivo perfezionamento del Piano di Governo del territorio di Lonato quale strumento urbanistico

venerdì 14 maggio 2010

Scuole dell’Infanzia di Lonato d/G


La recente inaugurazione della nuova Scuola dell'Infanzia "Giovanni Paolo II" permetterà, a partire dal prossimo anno scolastico 2010-2011, di completare adeguatamente l'offerta dei servizi educativi per l'infanzia volta ai cittadini del Comune di Lonato del Garda. Un'offerta che, per la presenza delle storiche sedi di Scuola dell'Infanzia dislocate sul territorio comunale, si troverà ad essere esuberante rispetto alla domanda dell’utenza.
Appare evidente che la Scuola dell’Infanzia “Giovanni Paolo II” diverrà la sede principale del centro storico ponendo questioni di ridefinizione del plesso “Barone Lanni della Quara” e per la sede di Maguzzano che fu aperta esclusivamente per mancanza di spazio nel capoluogo.
In ragione della condivisibile scelta dell’Amministrazione di razionalizzare i costi di gestione dei servizi scolastici, come dimostrato anche dalla volontà di centralizzare il servizio di preparazione pasti per le mense scolastiche, voglia il Sindaco illustrare al Consiglio Comunale quali indirizzi intende assumere l'Amministrazione comunale riguardo la destinazione delle due strutture: “Barone Lanni della Quara” e Maguzzano.

Tubature in eternit dell’acquedotto comunale

I sottoscritti consiglieri comunali del gruppo Viviamo Lonato preso atto:
  • della presenza di tubature in eternit nell’acquedotto comunale; 
  • della legge n. 257 del 27/3/1992 “Norme relative alla cessazione dell’impiego dell’amianto”; 
  • che il Decreto del Ministero della Sanità del 6 settembre 1994: "Normative e metodologie tecniche per la valutazione del rischio, il controllo, la manutenzione e la bonifica dei materiali contenenti amianto presenti nelle strutture edilizie" descrive il potenziale approssimativo di rilascio di fibre da materiali contenenti amianto (MCA); 
  • della concordanza fra studiosi/esperti rispetto al pericolo che comporta l’ingestione eventuale di piccole particelle portate dall’acqua; 
  • che l'amianto rappresenta un pericolo per la salute e per l’ambiente a causa delle fibre di cui è costituito; 
  • che la ricerca delle microscopiche fibre di amianto non fa parte delle analisi di routine dell’acqua potabile; 
interpellano il Sindaco per conoscere se siano previsti interventi per la sostituzione delle tubature in eternit.

Viabilità di Lonato d/G

La viabilità di Lonato rappresenta un ambito particolarmente problematico in termini di definizione di scelte efficienti ed efficaci per una migliore mobilità locale. Ci auguriamo inoltre, rappresenti ancora una ambito di confronto tra le forze politiche ed i cittadini lonatesi.
Le recenti dichiarazioni rilasciate alla stampa dal Sindaco e Vicesindaco e dall'assessore allo Sport e Servizi Sociali dimostrano quanto problematico sia giungere alla formulazione di una proposta di piano traffico definitiva che soddisfi e tuteli bisogni ed interessi di tutti.
Cittadini e residenti in zone diverse di Lonato sollecitano interventi per migliorare la viabilità comunale: Via Rassica ritenuta inadeguata al traffico veicolare, Via Filatoio, Via Monico e Via XXIV Maggio, strade in cui il transito veicolare andrebbe rallentato per gli ovvi problemi di sicurezza.
Non ultima, la disastrosa viabilità nella zona del Lonatino in cui il traffico veicolare è eccessivo rispetto alla dotazione di infrastrutture esistenti.
Infine, la prospettata ipotesi di modificare il senso di marcia di Corso Garibaldi, probabilmente sconvolgerà nuovamente l'intera viabilità del Centro storico. Questi solo alcuni degli esempi di problematicità della mobilità locale. Voglia il Sindaco illustrare al Consiglio Comunale:
  • se esistono ipotesi concrete di modifica della viabilità del centro storico; 
  • con quali misure intende tutelare le esigenze di sicurezza dei cittadini residenti in prossimità di strade ad alto scorrimento veloce (Via Filatoio, Via Monico e Via XXIV Maggio); 
  • lo stato dei lavori per la realizzazione di una viabilità alternativa alla caotica situazione di traffico del Lonatino.

mercoledì 12 maggio 2010

Acqua Bene Comune

Premesso che:
l’acqua è un bene essenziale ed insostituibile per la vita. Pertanto, la disponibilità e l’accesso all’acqua potabile ed all’acqua necessaria per il soddisfacimento dei bisogni collettivi, costituiscono un diritto inviolabile dell’uomo, un diritto universale, indivisibile che si può annoverare fra quelli di riferimento previsti dall’art. 2 della Costituzione; a partire dalla promulgazione della Carta Europea dell’Acqua (Strasburgo 1968) la concezione dell’acqua come “bene comune” per eccellenza si è affermata a livello mondiale. Peraltro, il “bene acqua”, pur essendo rinnovabile, per effetto dell’azione antropica può esaurirsi: è quindi responsabilità individuale e collettiva prendersi cura di tale bene, utilizzarlo con saggezza, e conservarlo affinché sia accessibile a tutti nel presente e disponibile per le future generazioni. La risoluzione del Parlamento europeo del 15 marzo 2006 dichiara “l’acqua come un bene comune dell’umanità” e chiede che siano esplicati tutti gli sforzi necessari a garantire l’accesso all’acqua alle popolazioni più povere entro il 2015 ed insiste affinché “la gestione delle risorse idriche si basi su un’impostazione partecipativa ed integrata che coinvolga gli utenti ed i responsabili decisionali nella definizione delle politiche in materia di acqua livello locale ed in modo democratico”.
Inoltre, la risoluzione del Parlamento europeo dell’11 marzo 2004 sulla strategia per il mercato interno – priorità 2003-2006 – già affermava, al paragrafo 5, “essendo l’acqua un bene comune dell’umanità, la gestione delle risorse idriche non deve essere assoggettata alle norme del mercato interno”. Gli stessi organi della UE hanno più volte sottolineato che alcune categorie di servizi non sono sottoposte al principio comunitario della concorrenza; si veda ad esempio la Comunicazione della Commissione al Parlamento Europeo COM (2004) 374: “…..le autorità pubbliche competenti (Stato, Regioni, Comuni) sono libere di decidere se fornire in prima persona un servizio di interesse generale o se affidare tale compito ad un altro ente (pubblico o privato)”; è peraltro noto che non esiste alcuna norma europea che sancisce l’obbligo per le imprese pubbliche di trasformarsi in società private (come ribadito da: Corte di giustizia CE, 2005; Commissione CE 2003 e 2006; Parlamento CE, 2006).

CONSIDERATO
inoltre che per sostanziare il principio del diritto dell’acqua come universale ed inalienabile,nonché per riorientare il sistema di tariffazione agevolata per le fasce sociali meno abbientiverso un sistema che assicuri maggiore responsabilizzazione degli utenti e politiche di risparmio idrico, appare opportuno introdurre all’interno dell’ordinamento la definizione del servizio idricointegrato come servizio pubblico essenziale, di interesse generale, privo di rilevanza economica.
PRESO ATTO
della necessità di individuare e fare propri alcuni principi basilari in tema di concezione dell’acqua come “bene comune”, nei seguenti termini la gestione del servizio idrico integrato inItalia è attualmente regolata dall’Art. 23bis della L. 133/2008 che prevedeva, in via ordinaria, il conferimento della gestione dei servizi pubblici locali ad imprenditori o società mediante il ricorso a gara, facendo largo forzatamente all’ingresso di privati; il recente Art. 15 del D.L. 135/2009 che ha modificato l’Art. 23 bis muove passi ancor più decisi verso la privatizzazione dei servizi idrici e degli altri servizi pubblici, prevedendo l’affidamento della gestione dei servizi pubblici a rilevanza economica a favore di imprenditori o di società in qualunque forma costituite individuati mediante procedure competitive ad evidenza pubblica o, in alternativa a società a partecipazione mista pubblica e privata con capitale privato non inferiore al 40%; la cessazione degli affidamenti “in house” a società totalmente pubblica, controllate dai comuni (in essere alla data del 22 agosto 2008) alla data del 31 dicembre 2011.
VALUTATO che
questo è un epilogo da scongiurare, per un concetto inviolabile che annovera l’acqua come un diritto universale e non come merce, perché espropria l’acqua potabile dal controllo degli Enti locali e dei cittadini, perché consegna al mercato l’acqua con tutte le ripercussioni sociali che questo può generare.
Pertanto, alla luce di quanto sopra esposto si propone alla approvazione del Consiglio Comunale di Lonato del Garda la assunzione dei seguenti principi:
  • l’acqua è un bene comune, un diritto umano universale non assoggettabile a meccanismi di mercato di cui va tutelato l’accesso a tutti i cittadini; la disponibilità e l’accesso individuale e collettivo all’acqua potabile sono garantiti in quanto diritti inalienabili ed inviolabili della persona umana e si estrinsecano nell’impegno a garantire ai cittadini un minimo vitale giornaliero; la proprietà e la gestione del servizio idrico devono essere pubbliche ed improntate a criteri di equità, solidarietà (anche in rapporto alle generazioni future) e rispetto degli equilibri ecologici; il consumo umano delle risorse idriche deve avere la priorità rispetto ad altri usi;
  • il Servizio Idrico Integrato è un servizio pubblico essenziale, di interesse generale, privo di rilevanza economica, e come tale non soggetto alla disciplina della concorrenza ma rientrante nella competenza esclusiva della Regione (art. 117 Cost.) che deve essere gestito con meccanismi che garantiscano la partecipazione sociale.
CONSIDERA che
la gestione del servizio idrico integrato va attuata attraverso un Ente di Diritto pubblico, in quanto servizio pubblico essenziale per garantire l’accesso all’acqua per tutti e pari dignità umana a tutti i cittadini.
VALUTA che,
il decreto del Governo inibisce qualsiasi indispensabile politica di ripubblicizzazione della gestione del servizio pubblico integrato, pur constatando che l’attuale affidamento in essere nel Comune di Lonato del Garda, veda la gestione di una società a maggioranza di partecipazione pubblica (Comuni di Brescia e Milano, mentre nell' ATO Basso Garda esistono svariate forme di gestione del servizio idrico in capo ad una miriade di soggetti pubblici e privati).
RITIENE che
il comune di Lonato debba porre in essere tutti i provvedimenti necessari per mantenere la gestione del servizio idrico in capo ad un gestore di carattere completamente pubblico o in subordine ad una azienda pubblica territoriale di diritto pubblico in modo da perseguire il pieno diritto di scegliere liberamente la via della riappropriazione della gestione diretta del servizio.
Il CONSIGLIO COMUNALE
Impegna la Commissione Consiliare competente a predisporre una modifica statutaria che consenta di:
  • confermare il principio della proprietà e gestione pubblica del servizio idrico integrato e che tutte le acque, superficiali e sotterranee, anche se non estratte dal sottosuolo, sono pubbliche e costituiscono una risorsa da utilizzare secondo criteri di solidarietà;
  • riconoscere che la gestione del servizio idrico integrato è un servizio pubblico locale privo di rilevanza economica, in quanto servizio pubblico essenziale per garantire l’accesso all’acqua per tutti e pari dignità umana a tutti i cittadini;
  • promuovere una forma di gestione pubblica, tra quelle previste dalle leggi vigenti, che garantisca il pieno rispetto dei suddetti principi ed obiettivi e favorisca la più ampia partecipazione democratica dei cittadini.
Impegna la Giunta Comunale ad intraprendere tutte le azioni opportune al fine di contrastare i provvedimenti previsti dall’art. 23 bis Lg. 133/2008, come modificato dall’Art. 15 D.L. 135/2009,che condurranno, in tante realtà territoriali, alla messa a gara della gestione del servizio idrico integrato ed alla consegna dell’acqua ai privati entro il 2011.
Afferma come proprio obiettivo prioritario quello della ripubblicizzazione della gestione del servizio idrico secondo le forme previste dagli Art. 31 e 114 del D.Lgs. n. 267/2000; impegna la Giunta Comunale a predisporre un piano di ripubblicizzazione della gestione del servizio idrico integrato ed a definirne tutti gli aspetti economico-finanziari.